Gas radon: cos’è, i rischi per la salute e quali le soluzioni

Gas radon: cos’è, i rischi per la salute e quali le soluzioni

Il radon è un gas nobile radioattivo presente in tutta la crosta terrestre. Si trova nel terreno e nelle rocce in quantità variabile.

Il suolo è la principale sorgente del radon.

Il gas radon ha la capacità di raggiungere gli ambienti di vita migrando attraverso il terreno penetrando all’interno degli edifici attraverso le fessure, i passaggi dei vari impianti . attraverso l’acqua o per emissione dai materiali da costruzione (es. cementi pozzolanici).

Durante l’emivita del gas radon lo stesso si trasforma in una serie di nuclidi, i famosi figli del radon a emivita breve, i veri responsabili dell’impatto sanitario sugli esseri umani (ma anche sui nostri animali domestici) i quali si trovano ad inalare un aerosol radioattivo che si deposita nei polmoni.

La maggior parte del radon che inaliamo viene espirata prima che decada (ma una piccola quantità si trasferisce nei polmoni, nel sangue e, quindi, negli altri organi), mentre i prodotti di decadimento, figli del radon, si attaccano alle pareti dell’apparato respiratorio e continuano a decadere e a emettere particelle alfa che possono danneggiare il DNA delle cellule, soprattutto nei bronchi.

Gas radon sintomi: i principali danni per la salute legati all’esposizione al radon portano ad un aumento significativo del rischio di contrarre un tumore ai polmoni. È stato studiato che in Italia il 10% di questi tumori è causato dall’inalazione di radon.

Come capire se c’è il radon

Il gas radon è un gas nobile inerte, elettricamente neutro, radioattivo, inodore e incolore pertanto è impossibile capire con i nostri sensi se siamo in presenza di radon o dei suoi figli.

Spesso la presenza di radon viene scoperta a seguito del suo impatto sull’essere umano causa di tumore polmonare. Per questo motivo è importante implementare il documento valutazione rischi aziendale con la valutazione rischi radon misurando l’attività presente negli ambienti indoor.

Una prima indicazione sulle concentrazioni prevedibili di radon nell’aria di edifici esistenti è fornita dalle carte nazionali.

Il gas radon nella mappa italiana “Livelli medi di concentrazione del radon indoor in Italia per regione” evidenzia come le regioni più colpite siano Lombardia e Lazio. Ciò nonostante la mappa italiana radon non va considerata come esaustiva in quanto la concentrazione indoor varia molto dalla struttura della casa, dal numero di edifici misurati, dalla presenza di vespaio, dai materiali utilizzati etc.

Figura 5.1. Livelli medi di concentrazione del radon indoor in Italia per regione “Il radon in Italia: guida INAIL per il cittadino”

Come si misura il radon

In primo luogo occorre fare presente che non è possibile misurare direttamente il radon; la concentrazione di attività viene misurata in Becquerel per metro cubo (Bq/m3) con strumenti passivi e attivi.

Per poter stimare l’esposizione alle radiazioni ionizzanti del radon degli utilizzatori degli edifici prevalentemente al piano terra, seminterrato/interrato è necessario procedere, ai sensi del Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n. 101 (che in seguito definiremo come normativa radon), ad una misurazione annua con dosimetri ovvero strumenti di misura passivi di cui viene rilasciata analisi di laboratorio.

In concomitanza alle misure passive long term è possibile effettuare delle misurazioni short term con sistemi di misura attivi con strumentazione alimentata da corrente elettrica tramite batteria interna o collegati direttamente alla rete.

Tali strumenti consentono il monitoraggio radon in continuo e di visualizzare facilmente i dati ottenuti.

Strumenti di misurazione attiva: soluzioni di breve per evidenziare le situazioni di rischio

Sono presenti sul mercato diversi strumenti, la scelta dipende dal tipo di informazioni che si vogliono ottenere e dal tempo che si ha a disposizione per effettuare le misurazioni.

È opportuno che queste considerazioni vengano effettuate in collaborazione o direttamente dall’esperto in interventi di risanamento radon.

Il Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n. 101

  • prevede il campionamento periodico del gas radon per le attività commerciali e i luoghi di lavoro in genere, tutti gli edifici ad uso residenziale. La novità della normativa gas radon va quindi a interessare anche la casa.
  • ha abbassato i limiti tollerati di concentrazioni di gas radon
  • ha introdotto il monitoraggio radon, sia per la presenza di gas radon in casa che per i luoghi di lavoro.

I livelli massimi di riferimento in termini di concentrazione media annua di attività di radon in aria sono:

  1. ) 300 Bq/m3 per le abitazioni esistenti
  2. ) 200 Bq/m3 per abitazioni costruite dopo il 31/12/2024
  3. ) 300 Bq/m3 per i luoghi di lavoro
  4. ) il livello di riferimento dell’esercente è fissato in 6 mSv in termini di dose efficace annua.

Considerando che, la valutazione della dose, è un argomento molto articolato, contattare un esperto certificato per il gas Radon per chiedere maggiori informazioni è il primo passo da compiere.

Premesso quanto sopra, va considerato che il termine per il primo campionamento radon nelle aree prioritarie prevede per il radon scadenze identificate nella data del 24/07/2022 e che la normativa radon comporta degli adempimenti per i piani interrati luoghi di lavoro e la richiesta deroga ATS locali seminterrati individuando turni di lavoro specifici e un aggiornamento della valutazione dei rischi aziendale.

Si precisa che la normativa gas radon fa scattare sul gas radon obblighi per l’esercente, specificando che il monitoraggio radon, deve avvenire entro 24 mesi dall’inizio dell’attività e dovrà verificare le scadenze se la concentrazione di attività radon sarà:

  • < 300 Bq/m3. In tal caso occorrerà ripete le misurazioni ogni 8 anni
  • >300 Bq/m3. Qui occorrerà ridurre la Concentrazione di attività radon il più possibile, avvalendosi agli esperti in risanamento radon entro 2 anni. Sarà necessario verificarne l’efficacia ripetendo le misurazioni ogni 4 anni dopo il risanamento.

La normativa radon al titolo XVI prevede sanzioni radon di carattere penale con ammenda da 2.000,00 a 15.000,00 € o con l’arresto da 1 a 6 mesi.

Per l’esercente di attività, nei luoghi di lavoro, il regime sanzionatorio viene applicato per la mancata:

  • misura del radon entro i termini previsti
  • bonifica del radon entro i termini e con le modalità previste dall’esperto in risanamento

Come risolvere il problema del gas radon

Il problema gas radon si potrebbe risolvere con interventi di bonifica radon ovvero interventi di risanamento, aventi lo scopo di adottare tutte quelle misure correttive per la riduzione delle concentrazioni di attività di radon negli edifici al livello più basso ragionevolmente ottenibile, a seguito di studio e progettazione dell’esperto in interventi di risanamento radon.

È possibile ridurre le concentrazioni di radon all’interno dei locali:

  • intercettando il radon prima che possa entrare nell’edificio con sistemi attivi o passivi;
  • diluendo il radon all’interno dell’edificio.

Entrambe le procedure prevedono l’esecuzione di interventi di risanamento che possono essere sintetizzate in due macro-aree

Sistemi passivi: prevedono interventi sui flussi di aria naturali es. adeguamento della ventilazione del vespaio areato, apertura finestre programmata, riduzione tempi di permanenza etc. e posa di sistemi di sigillatura delle fessurazioni, di porte a tenuta, di membrane anti-radon, etc.

Sistemi attivi: Progettazione del flusso di aria forzato mediante l’utilizzo di ventilatori con sistema di depressurizzazione (tecnica basata sull’aspirazione del gas prima che possa trovare un percorso verso l’interno dell’edificio e che si realizza creando una depressione d’aria al di sotto o in prossimità dell’edificio tramite un ventilatore di adeguata potenza).

Creando una sovrapressione (consiste nell’insufflare aria al di sotto dell’edificio per creare una zona di sovrapressione che spinge il gas radon al di fuori del perimetro della costruzione) del terreno, o del vespaio, o dei locali accessori ovvero con sistemi a ventilazione meccanica controllata VMC

Quanto costa misurare il radon

Il costo delle misurazioni radon è variabile in quanto dipende da differenti fattori che a titolo esemplificativo vengono di seguito elencati:

  • strutture verticali (pareti) e orizzontali (solai) contro terra
  • presenza di vespaio e tipologia costruttiva del vespaio
  • tipologia costruttiva dell’edificio e materiali che lo costituiscono
  • utilizzo dei vani, abitudini
  • presenza di ventilazione meccanica
  • presenza di locali in sovrapressione o depressione
  • inserimento dell’edificio all’interno del contesto geomorfologico
  • edificio sito lungo il pendio di un altopiano e orientamento dello stesso
  • contesto climatico e meteorologico
  • differenza di pressione e temperatura interno esterno edificio

Le numerose variabili evidentemente incidano sul numero di misurazioni necessarie e conseguentemente sul costo delle stesse.

Tuttavia per fornire una stima di prezzo, viene riportato il costo delle singole misurazioni:

  • 50-100 € a dosimetro variabile in funzione della tipologia di dosimetro misurazioni long term, inclusa la posa (a traccia o elettrete)
  • 50-170 €/giorno variabile in funzione della tipologia di strumento utilizzato per misurazioni attive in continuo, per singolo punto di posa, per misurazioni short term.

Ai citati prezzi va aggiunto il costo delle analisi di laboratorio e della relazione tecnica gas radon.

A titolo informativo è riportata una tabella sui costi, aggiornata al 2013, inserita all’interno delle Linee guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor redatte da Regione Lombardia.

Questa tabella riporta il solo costo dei rilevatori escludendo il costo della posa dei singoli rilevatori, la relazione e le analisi di laboratorio.

Tabella costi gas Radon Regione Lombardia